Nel 1966 dal genio del regista Mario Monicelli 1966 nasce il piu grande eroe del cinema italiano del dopoguerra, Brancaleone da Norcia.E' coraggioso, generoso, cavalleresco, eloquente, tutte qualità indossate su una natura di fondo selvatico-agreste, che a volte l'aiuta a volte lo danneggia. Il suo problema principale è di essere uno spiantato: le armi, il cavallo, la sua messa in scena - compresa la capigliatura - non corrispondono all'ampiezza dei suoi desideri.Ha una forte tendenza ad andare a sbattere, un po' per destino non felice, un po' perché se le cerca, forse per mostrare a sé stesso come riuscirà a saltarne fuori. Non si scoraggia mai, neppure quando si trova appeso a venti centimetri da un palo aguzzo. L'armata non è numerosa né ben fornita di armamenti e di cibarie, però gli è a suo modo fedele, anche perché altre alternative non se ne vedono.
L'Armata Brancaleone
Nell'Italia dell'undicesimo secolo, Brancaleone da Norcia, unico e spiantato rampollo di una nobile famiglia decaduta, dotato però di una non comune eloquenza ed animato da sane virtù e cavallereschi principi, guida un manipolo di misera bili e coloriti seguaci alla presa di possesso del feudo di Aurocastro, secondo quanto dettato in una misteriosa pergamena imperiale che gli stessi miserabili gli porgono e che affermano di aver rinvenuto in modo del tutto lecito e casuale, in realtà rubata al s uo proprietario: un cavaliere aggredito e creduto morto.Attraversando tutta la penisola, viene coinvolto in diverse avventure: entra in una città apparentemente deserta dando licenza di saccheggio, salvo scoprirla poi infestata dalla peste, dopodiché si aggrega al monaco Zenone, che, a capo di un gruppo di pellegrini, è diretto a Gerusalemme per unirsi alla lotta per la liberazione del Santo Sepolcro, salvo poi riprendere la strada di Aurocastr o dopo che Zenone precipita in un dirupo attraversando un ponte sospeso precario ("cavalcone" nel film) combatte interminabili duelli cavallereschi, incontra un principe bizantino diseredato che si aggrega all'armata e tenta di e storcere denaro alla propria famiglia, salva una giovane prom essa sposa per poi scoprirla tutt'altro che illibata. Giunta al feudo da conquistare, gli abitanti del luogo si affrettano a consegnargli le chiavi del castello prima di scappare lasciando l'armata sola a fronteggiare l'arrivo dal mare e l'attacco da parte dei pirati Saraceni. Brancaleone e il suo piccolo esercito sono fatti ben presto prigionieri ma vengono liberati da un misterioso p ersonaggio che si rivela essere il cavaliere erroneamente creduto morto all'inizio della storia. Questi, il vero e leg ittimo destinatario della pergamena, condanna Brancaleone e i suoi armigeri al supplizio come ladri e usurpatori ma proprio quando la sentenza sta pe r essere eseguita arriva insperatamente in loro aiuto il redivivo monaco Zenone, che, sempre a capo del gruppo di pellegrini diretto a Gerusalemme, costringe i cavalieri a liberarli per unirsi alla lotta per la liberazione del Santo Sepolcro. I nostri dis perati sono ben felici di unirsi al gruppo per scampare alla morte e cercare l a gloria in Terra Santa, partecipando alle Crociate.
Brancaleone alle Crociate

Brancaleon e è di nuovo in via ggio con la sua banda di straccioni. Q uesta volta è diretto in Terra Santa, alla conquista del Santo Sepolcro. Improvvisamente Brancaleone e i suoi vengono attaccati: muoiono tutti tranne lui il quale, disonorato per non essere morto in battaglia, invoca la Morte (con la voce di Gigi Proietti) che gli si palesa. Brancaleone, spaventato dall'apparizione, le chiede una proroga, per avere il tempo di compiere una glorios a impresa, che gli viene eccezionalmente concessa.Riprende così il suo cammino verso Gerusalemme e, radunata una nuova armata di straccioni, si imbatte in nuove av venture. Dopo aver salvato la vita di un neonato, figlio di un re normanno partito per le Crociate, cavallerescamente si impegna a riconsegnarlo al pad re. Nel frattempo strappa dal rogo una presunta strega, visita lo Santo Romito Pantaleo, un eremita esperto in peccati, per far assolvere un peniten te da sé nominatosi "Pa ttume" (Gigi Proietti), colpevole di un peccato tanto ripugnante che non può essere rivelato ad orecchie umane, accoglie nel suo gruppo di sbandati u n lebbroso (che in seguito si rivelerà essere una pri ncipessa impersonata da Beba Loncar), si offre come scorta del Papa (Gregorio) in visita a uno stilita nel deserto.

Brancaleone da Norcia cavaliere senza macchia e senza paura, ritto e fiero sul suo destriero Aquilante.
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