
Sono nato nelle profondità della fortezza di Erebor, nell’anno 2943°sotto il regno di Dain II Piedediferro. Mio padre è il celebre eroe dei cinque eserciti Norgel II dei colli ferrosi, trasferitosi qua con mio fratello Bafurr e con tutta la mia famiglia, dopo la rifondazione del regno sotto la montagna.
Sono descritto dai miei amici più cari come un nano scorbutico,iracondo e attaccabrighe ma stimato anche come abile guerriero.
Era l’anno 2989 nelle terre di Arda, Balin e uno gruppo di nani avevano lasciato Erebor per affrontare un arduo viaggio verso la conquista di Khazad Dum. Nello stesso giorno Gloin radunò mio padre e un gruppo di saggi nani nella sala consigliare, per organizzare una spedizione nei pressi del sacro monte Gundabad.
Alcune voci parlavano di un radunamento di forze orchesche alle estremità nord delle Montagne Nebbiose e Dain aveva deciso di inviare una compagnia a perlustrare la zona.
Partimmo da Erebor e costeggiammo sempre la foresta di Mirkwood senza mai entrarci, rimanendo ai piedi delle Montagne Grige, fino ad arrivare a fiume Anduin. Il Guado del fiume è stato molto ostico nei mesi invernali ma tutto fini senza problemi. Perlustrammo i confini delle Montagne Nebbiose e la base del monte Gundabad per alcuni giorni ma non trovammo vere e proprie mobilitazioni degli orchi, tranne un piccolo gruppo in una valle più a sud. Cosi decidemmo di tornare a fare rapporto. L’ultima notte ci accampammo dentro le rovine Framsburg, l’antica capitale dei Éothéod, da tempo caduta. Ma una sorpresa accolse i miei compagni durante la notte, io ero sparito. Un Troll delle Pietre enorme mi aveva catturato durante il sonno, legato e privato delle mie armi mi aveva portato in una radura sotto le montagne. Ero tutto ammaccato e indebolito ma il mio odio verso quella spregevole razza mi ha indotto a lottare con tutte le mie forze. Era quasi l’alba quando riuscii a slegarmi e mi avventai sul Troll con tutte le mie forze. E proprio quando il sole stava spuntando dalle Montagne, la mia compagnia entrò nella radura alla carica, trovarono un nano che lottava con le unghie e i denti aggrappato alla caviglia dell’enorme Troll ed e allora che l’enorme montagna di grasso si trasformo in pietra. Da allora il mio soprannome fu per sempre Agaar Mordiroccia. Mio padre mi racconto alcuni giorni dopo che una avventura simile era accaduta molti anni prima a un suo vecchio amico di nome Bilbo Baggins e alla sua compagnia.
Le continue escursioni contro gli accampamenti della spregevole stirpe di Bolg, non mi ha impedito di occuparmi della principale attività di famiglia, la ristorazione. Mio nonno Norgel I detto Felakgundu (scavatore di grotte), soprannome acquisito in gioventù quando faceva il minatore, era proprietario della Locanda del Cinghiale Infuriato nella vicina città di Dale.
E’ proprio qua che davanti a un calderone di patate spezziate e barili di Birra scura, che mio Nonno usava raccontarmi fantasiose storie di un vecchio pazzo ( cosi le definiva mio padre) sulle origini della mia famiglia. Mio nonno sosteneva che la mia famiglia discendeva da Thrar dei Barabadifuoco di Tumunzahar ( Nella lingua degli elfi, Nogrod), uno dei Sette Padri dei Nani creati dal grande Mahal (Aulë il Fabbro dei Valar). Proprio questa storia mi ha portato, con grande sconcerto di mio padre, nelle lontane Blue Mountains Meridionali a sud del golfo di Lune alla ricerca delle mie vere origini e poi a nord nel pieno delle Ered Luin, e qui conobbi per la prima volta Xiv Dekuson e i Custodi della Fiamma di Anor.
Sono descritto dai miei amici più cari come un nano scorbutico,iracondo e attaccabrighe ma stimato anche come abile guerriero.
Era l’anno 2989 nelle terre di Arda, Balin e uno gruppo di nani avevano lasciato Erebor per affrontare un arduo viaggio verso la conquista di Khazad Dum. Nello stesso giorno Gloin radunò mio padre e un gruppo di saggi nani nella sala consigliare, per organizzare una spedizione nei pressi del sacro monte Gundabad.
Alcune voci parlavano di un radunamento di forze orchesche alle estremità nord delle Montagne Nebbiose e Dain aveva deciso di inviare una compagnia a perlustrare la zona.
Partimmo da Erebor e costeggiammo sempre la foresta di Mirkwood senza mai entrarci, rimanendo ai piedi delle Montagne Grige, fino ad arrivare a fiume Anduin. Il Guado del fiume è stato molto ostico nei mesi invernali ma tutto fini senza problemi. Perlustrammo i confini delle Montagne Nebbiose e la base del monte Gundabad per alcuni giorni ma non trovammo vere e proprie mobilitazioni degli orchi, tranne un piccolo gruppo in una valle più a sud. Cosi decidemmo di tornare a fare rapporto. L’ultima notte ci accampammo dentro le rovine Framsburg, l’antica capitale dei Éothéod, da tempo caduta. Ma una sorpresa accolse i miei compagni durante la notte, io ero sparito. Un Troll delle Pietre enorme mi aveva catturato durante il sonno, legato e privato delle mie armi mi aveva portato in una radura sotto le montagne. Ero tutto ammaccato e indebolito ma il mio odio verso quella spregevole razza mi ha indotto a lottare con tutte le mie forze. Era quasi l’alba quando riuscii a slegarmi e mi avventai sul Troll con tutte le mie forze. E proprio quando il sole stava spuntando dalle Montagne, la mia compagnia entrò nella radura alla carica, trovarono un nano che lottava con le unghie e i denti aggrappato alla caviglia dell’enorme Troll ed e allora che l’enorme montagna di grasso si trasformo in pietra. Da allora il mio soprannome fu per sempre Agaar Mordiroccia. Mio padre mi racconto alcuni giorni dopo che una avventura simile era accaduta molti anni prima a un suo vecchio amico di nome Bilbo Baggins e alla sua compagnia.
Le continue escursioni contro gli accampamenti della spregevole stirpe di Bolg, non mi ha impedito di occuparmi della principale attività di famiglia, la ristorazione. Mio nonno Norgel I detto Felakgundu (scavatore di grotte), soprannome acquisito in gioventù quando faceva il minatore, era proprietario della Locanda del Cinghiale Infuriato nella vicina città di Dale.
E’ proprio qua che davanti a un calderone di patate spezziate e barili di Birra scura, che mio Nonno usava raccontarmi fantasiose storie di un vecchio pazzo ( cosi le definiva mio padre) sulle origini della mia famiglia. Mio nonno sosteneva che la mia famiglia discendeva da Thrar dei Barabadifuoco di Tumunzahar ( Nella lingua degli elfi, Nogrod), uno dei Sette Padri dei Nani creati dal grande Mahal (Aulë il Fabbro dei Valar). Proprio questa storia mi ha portato, con grande sconcerto di mio padre, nelle lontane Blue Mountains Meridionali a sud del golfo di Lune alla ricerca delle mie vere origini e poi a nord nel pieno delle Ered Luin, e qui conobbi per la prima volta Xiv Dekuson e i Custodi della Fiamma di Anor.
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